Gentiloni, ottimista su un'intesa per il Patto di stabilità entro la fine dell'anno

Il Commissario Ue lo ha detto al Forum Ambrosetti a Cernobbio. "Gli aiuti di Stato non possono essere la soluzione ai problemi di competitività dell'Europa" ha anche ribadito l'ex presidente del Consiglio

Per il commissario Europeo Paolo Gentiloni si deve "trovare entro la fine dell'anno un accordo sulle regole fiscali, sul Patto di stabilità e di crescita", dal momento che la sospensione delle regole del Patto che è stata decisa  con la pandemia non sarà prolungata.

Il Commissario Ue ed ex premier lo ha detto al Forum Ambrosetti a Cernobbio. Alla domanda sulla possibilità di un un accordo entro la fine dell'anno,  Gentiloni spiega di essere "ottimista se volete per necessità e soddisfatto del fatto che i governi stiano lavorando sulla base della proposta della commissione europea".

Gli aiuti di Stato non possono essere la soluzione ai problemi di competitività dell'Europa, ha affermato inoltre Gentiloni. "Non so se la concentrazione degli aiuti di Stato in pochi paesi è un problema - ha detto - certamente non credo possa essere la soluzione. Dire che di fronte a queste domande di competitività di presenza dell'Europa, dalla sanità allo spazio, la soluzione possa essere semplicemente quella di dare mano libera agli aiuti di Stato a mio parere non è la via da imboccare, perché certamente accentuerebbe gli squilibri nel mercato unico".    

"Sappiamo - aggiunge - che quando si utilizzano questi schemi in deroga degli aiuti di Stato c'è una grande concentrazione, c'è stata per gli schemi post covid, c'ètuttora per gli schemi post crisi energetica. Oltre il 50% degli aiuti vengono richiesti da un singolo paese, circa l'80% sono richiesti da due paesi e l'Unione europea è fatta da 27 paesi. Non dico che gli aiuti di stato non possano essere ritoccati, ci mancherebbe, ma pensare che sia quello lo strumento attraverso il quale siamo competitivi credo non sia la soluzione da imboccare. Siamo competitivi se sosteniamo obiettivi, progetti comuni e beni comuni".